21 febbraio 2018

Da Lyxor, su Borsa Italiana, il 1° Etf PIR obbligazionario puro

L’Etf è gestito attivamente con la replica fisica, spaziando da obbligazioni corporate di small e mid cap a emissioni di blue chip e titoli di Stato, mantenendo una limitata esposizione al rischio di rialzo dei tassi

Lyxor annuncia il lancio del primo Etf PIR obbligazionario in Italia, in un contesto in cui gli investimenti PIR (Piani Individuali di Risparmio) continuano a guadagnare terreno. Circa 11 miliardi di euro raccolti in un solo anno (fonte: MEF, al 09/02/2018), pari a oltre il 10% della raccolta netta (nel 2017 pari a 97,522 miliardi di euro, su fondi aperti e chiusi e gestioni di portafoglio retail e istituzionali. Fonte: Assogestioni, Mappa mensile del Risparmio Gestito, dicembre 2017) dell’intera industria del risparmio gestito in Italia, oltre 70 strumenti PIR tra fondi comuni, Etf e polizze assicurative Unit linked a disposizione degli investitori (fonte: Morningstar, Assogestioni, M.I.A.).
Il bilancio dei PIR, nati per attirare capitali verso le PMI italiane e finanziare, quindi, i loro progetti di sviluppo, poggia su numeri che confermano un successo indiscutibile, soprattutto alla luce delle stime iniziali che parlavano di circa 2 miliardi di raccolta.

Ad oggi, l’offerta di strumenti PIR è chiaramente concentrata su prodotti azionari e bilanciati, nonostante l’interesse storicamente forte per l’asset class obbligazionaria in Italia. Per colmare tale lacuna e soddisfare le esigenze degli investitori, il 26 febbraio Lyxor quoterà su Borsa Italiana il primo Etf PIR obbligazionario: Lyxor Italia Bond Pir Ucits Etf (Isin: LU1745467461, Bbg code: PIRB IM).
Il nuovo Etf ha la particolarità di investire in un portafoglio obbligazionario (l’esposizione azionaria è nulla), con una modified duration media quasi nulla (0,02 anni) per limitare l’esposizione al rischio di rialzo dei tassi (fonte: Lyxor, al 02/02/2018).
L’Etf ha un costo totale annuo dello 0,49% e investe per il 25% in obbligazioni di società a piccola e media capitalizzazione italiane e di Ue / See (con stabile organizzazione in Italia), per il 50% in obbligazioni di società ad elevata capitalizzazione italiane e di Ue / See (con stabile organizzazione in Italia) e per il 25% in titoli di Stato dell’Eurozona.
Lo strumento si rivolge,, in particolare, agli intermediari che stanno realizzando soluzioni PIR per la loro clientela privata come, ad esempio, fondi comuni, Unit linked assicurative, gestioni patrimoniali e depositi titoli. Inoltre, le linee guida del MEF dello scorso ottobre hanno confermato la possibilità di movimentare gli investimenti all’interno del PIR e, al riguardo, la gamma di Etf PIR di Lyxor consente di variare la composizione del portafoglio PIR spaziando tra azionario blue chip e mid cap (Lyxor Italia Equity Pir Ucits Etf), azionario mid cap (Lyxor Ftse Italia Mid Cap Pir Ucits Etf) e obbligazionario (il nuovo Lyxor Italia Bond Pir Ucits Etf).
Gli investitori privati che acquistano direttamente l’Etf, al fine di godere dei benefici fiscali della normativa PIR, devono detenere lo strumento continuativamente per almeno 5 anni presso un apposito deposito titoli PIR.
Questo Etf conferma la forte capacità di innovazione e lo spirito pionieristico di Lyxor, già molto attiva nel campo degli investimenti PIR con il lancio dei primi due Etf azionari.

Marcello Chelli, referente per i Lyxor ETF in Italia, commenta: “Questo Etf si rivolge a gestori e investitori che, a fronte di un contesto di mercato mutato, non desiderano esporsi né al rischio azionario né al rischio di rialzo dei tassi. In particolare, dopo un 2017 dominato dall’offerta dei fondi PIR, ci attendiamo che il 2018 sia l’anno delle Unit linked PIR, che dovrebbero beneficiare della semplicità di utilizzo degli Etf PIR”. “Ho una visione molto positiva per l’industria degli Etf e per Lyxor nel 2018”, aggiunge Chelli, che conclude: “L’attenzione sui costi posta dalla MiFID II indurrà a realizzare soluzioni d’investimento sempre più basate su strumenti a basso costo come gli Etf”.