09 luglio 2019

Analisi dei flussi mensili globali ed europei degli Etf, a giugno

Dalla consueta analisi di Amundi ETF emerge la forte ripresa della raccolta a livello globale su tutte e tre le principali asset class, azioni, obbligazioni e materie prime, mentre in Europa è solo grazie al reddito fisso che i flussi complessivi del mese sono positivi

La raccolta netta complessiva del mercato globale (Europa, Usa e Asia; ndr.) degli Etf è tornata in territorio positivo, in giugno. I flussi azionari, che hanno sofferto maggiormente il mese scorso, hanno attratto 27 miliardi di euro. Questi flussi sono stati trainati principalmente dalle azioni del nord America, con17 miliardi di euro, seguite dalle esposizioni settoriali e Smart Beta con 4,5 miliardi di euro, dalle azioni giapponesi con 4,4 miliardi di euro e dai mercati emergenti con 2,3 miliardi di euro.
Sulla scia dei mesi precedenti, i flussi nel mercato del reddito fisso sono rimasti forti e la raccolta netta è triplicata nel corso di giugno, superando i 36 miliardi di euro. All’interno di quest’asset class, l'attenzione degli investitori è tornata sul debito corporate, con afflussi per 15,2 miliardi di euro. Gli Etf esposti al debito governativo sono rimasti positivi, con flussi in entrata per oltre 12 miliardi di euro, triplicando la raccolta di maggio.
Gli Etf focalizzati sulle materie prime (oro, in massima parte; ndr.), infine, hanno attratto oltre 3,1 miliardi di euro di nuovi investimenti.

Spostando il focus sul solo Vecchio Continente, i flussi netti complessivi sono stati pari a 2,5 miliardi di euro, a giugno. All'interno dell’universo azionario, che ha accusato deflussi per 3,5 miliardi di euro, le esposizioni sull'Europa hanno sofferto maggiormente, con riscatti per 745 milioni di euro, nel corso del mese. Le azioni statunitensi e nordamericane, che sono state le favorite in maggio, hanno continuato a ottenere buoni risultati, attirando 890 milioni di euro di flussi in entrata. Per quanto riguarda le esposizioni settoriali e fattoriali, il bias è rimasto difensivo: gli investitori hanno privilegiato le azioni immobiliari (+ 246 milioni di euro) e Low volatility (+ 536 milioni di euro), a scapito dei titoli finanziari e delle Small cap.
Inoltre, continua a crescere rapidamente l’attenzione per gli strumenti SRI in Europa: gli Etf sostenibili hanno catturato afflussi netti per oltre 575 milioni di euro, nel corso del mese, guidati dalle esposizioni globali, seguite dalle azioni statunitensi e del nord America, e dei mercati emergenti.

Per quanto riguarda il reddito fisso, che ha beneficiato di afflussi per oltre 6,1 miliardi di euro, a giugno, il debito corporate dell'Eurozona guida la classifica, con una raccolta pari a 2,5 miliardi di euro, seguito dalle esposizioni High yield dell'Eurozona, con oltre 1 miliardo di euro di afflussi.
Esaminando il debito governativo, possiamo osservare che gli investitori hanno riacquistato interesse per gli Stati Uniti, l’Eurozona e la Germania, riportando l’asset class in territorio positivo rispetto al mese precedente, per un totale di circa 880 milioni di euro di flussi in entrata. Proprio come per le azioni, gli Stati Uniti sono stati i più privilegiati, con quasi 490 milioni di euro investiti in Treasury, lo scorso mese.

Infine, per quanto concerne Amundi ETF, la raccolta netta dei primi sei mesi del 2019 è pari a 4,3 miliardi di euro, ovvero quasi il 15% dei net inflow complessivi del mercato europeo degli Etf. Amundi si posiziona, così, in Europa al terzo posto della classifica, in termini di raccolta da inizio anno.
In particolare, dei flussi netti di Amundi ETF da gennaio 2019, le esposizioni azionarie Usa e nord America hanno raccolto nuovi asset per quasi 2 miliardi di euro (90% dei flussi complessivi del mercato europeo degli Etf), le azioni dei Paesi emergenti hanno registrato afflussi netti per oltre 1 miliardo di euro (20% dei flussi complessivi del mercato), e le obbligazioni governative dell’Eurozona hanno catturato oltre 40 milioni di euro (rispetto ai -51 milioni di euro registrati dal mercato).