09 novembre 2021

Cresce lo slancio ESG: per il 60% degli investitori individuali, le società non sono responsabili solo verso gli azionisti, secondo l’ultimo sondaggio di Natixis IM

La prima ragione che spinge gli investitori a guardare all’ESG è la volontà di supportare l’ambiente; quasi la metà degli intervistati, più o meno in egual misura, riconoscono all’investimento ESG la capacità di aprire nuove opportunità d’investimento, mentre diminuiscono le preoccupazioni per il trade off sui ritorni

La maggioranza degli investitori a livello globale (60%) respinge l'idea che le società siano responsabili esclusivamente della creazione di valore per gli azionisti, secondo un sondaggio condotto da Natixis Investment Managers su più di 8.550 investitori individuali in 24 Paesi (i dati sono stati raccolti tra marzo e aprile 2021 da CoreData Research; ognuno degli 8.550 investitori individuali aveva un patrimonio netto investibile minimo di 100.000 dollari Usa, o equivalente al prezzo di acquisto). I risultati mostrano come gli investitori si aspettino anche una responsabilità da parte delle società relativamente ai loro impatti sull'ambiente e sulla collettività, e vogliono vedere un maggior interventismo da parte dei politici e del settore privato, compresa l’industria del risparmio gestito. Nello specifico, dal sondaggio emerge che:
•          il 77% degli intervistati crede che sia una loro responsabilità nelle vesti di investitori ritenere le società responsabili del proprio impatto sulla collettività, incluse tematiche legate al cambiamento climatico e alla disuguaglianza;
•          l'82% degli investitori ritiene che le società abbiano la responsabilità di affrontare le questioni sociali, una percentuale quindi anche maggiore rispetto a coloro che ritengono sia una responsabilità politica (78%);
•          il 45% riconosce l’importanza di investire in società che stanno passando a modelli di business più sostenibili;
•          il 67% degli intervistati sarebbe più propenso a investire in fondi che dimostrano una migliore impronta ecologica, un fattore chiave nella riduzione del cambiamento climatico.

Con un patrimonio totale a livello mondiale investito in strategie ambientali, sociali e di governance (ESG) pari a 1.600 miliardi di dollari, nel 2020, la survey di Natixis IM testimonia come lo slancio ESG continui a crescere. L'indagine ha rilevato che il 21% degli investitori individuali impiega attualmente strategie d’investimento ESG. Di questi, il 24% ha investito in ESG per la prima volta solo nel corso dell'ultimo anno, mentre il 33% di coloro che avevano già investito in precedenza ha incrementato la propria esposizione. Quasi la metà (49%) di coloro che non hanno ancora investito in ESG dichiara di essere interessata a saperne di più.

"Man mano che i criteri ESG diventano più ampiamente adottati e gli investitori sono più consapevoli delle diverse strategie, l'interesse verso questo tipo di investimenti è destinato a crescere rapidamente, rafforzato anche dai ritorni positivi che gli ESG sono in grado di generare", ha dichiarato Nathalie Wallace, Global Head of Sustainable Investing di Natixis Investment Managers. "Con i governi, le organizzazioni non governative e le società private che mostrano un maggiore impegno verso il raggiungimento di obiettivi ESG, queste strategie possono consentire agli investitori di perseguire risultati ambientali e sociali più ambiziosi, anche in termini di performance attese".

I risultati del sondaggio non solo mostrano un maggiore interesse per gli investimenti ESG, ma sfatano anche una serie di miti sull’adozione di questi criteri, tra cui:
•          l'interesse per l'ESG non è limitato ai Millennial: è opinione diffusa che l'adozione dei criteri ESG sia stata guidata dai Nillennial, socialmente consapevoli del fatto che i propri asset possano contribuire al cambiamento ambientale, sociale ed etico. Anche se gli investitori ESG sono in media giovani, l'ampia adozione e l'interesse mostrato verso questo tipo di investimenti suggeriscono come attualmente gli ESG attraggano la maggior parte degli investitori. Un Millennial su quattro (27%) dice di aver investito secondo criteri ESG, ma anche il 20% di quelli della generazione X e il 18% dei Baby boomer. L'interesse per gli investimenti ESG è inoltre alto in tutti i segmenti di età, compreso il 52% dei Millennial, il 52% della generazione X e il 44% dei Baby boomer.
•          anche se l'Europa ha aperto la strada all'adozione dei criteri ESG, il resto del mondo sta recuperando terreno: gli investitori nordamericani che investono secondo criteri ESG (28%) sono superiori a quelli europei (22%) e asiatici (22%). In Nord America, gli investitori statunitensi (32%) dominano, rispetto al 16% dei canadesi che possiedono investimenti ESG. La percentuale più bassa di investitori ESG è in America Latina (13%), ma è probabile che questo cambi nel tempo, dato che la regione ha un gran numero di investitori (62%) che afferma di essere interessato a questo tipo di investimenti, pur non avendo proceduto di fatto ad alcun investimento di questo tipo.
•          per gli investitori ESG, fare del bene è importante tanto quanto agire al meglio: data l'attenzione al riscaldamento globale e alla sostenibilità, non sorprende che il 41% degli investitori in ESG sia convinto che questa tipologia di investimento sia un mezzo per aiutare a sostenere l'ambiente. Tuttavia, gli investitori sono pragmatici nelle loro opinioni. Quasi altrettanti investitori (37%) affermano che gli ESG rappresentano nuove opportunità di investimento tramite cui sia possibile “rendere migliore il mondo”. Circa il 35% pensa invece che i criteri ESG siano semplicemente un modo migliore per effettuare un investimento.
•          la prova della performance è convincente: solo un investitore su cinque è ancora legato all'idea che investire seguendo criteri ESG significhi sacrificare i ritorni degli investimenti. Il sentiment degli investitori è cambiato drasticamente dal 2017, quando Natixis IM aveva rilevato che il 64% degli investitori intervistati riteneva di dover sacrificare un certo potenziale di ritorno per fare investimenti che corrispondessero ai propri valori personali. Solo il 22% afferma oggi che la mancanza di informazioni sulla performance non finanziaria li trattiene dall'investire in ESG.

I dati recenti confermano il potenziale degli investimenti ESG di generare sovraperformance. Alla fine del terzo trimestre 2021, l'indice S&P 500 ESG ha sovraperformato l'indice S&P 500 del 3,7% a tre anni, al 3 ottobre 2021.

I gestori dei fondi e i consulenti finanziari svolgono un ruolo importante nel guidare la sostenibilità e una più ampia adozione degli ESG
L'indagine di Natixis IM ha rilevato che gli investitori sono profondamente impegnati in obiettivi e pratiche aziendali sostenibili. La maggioranza (58%) degli investitori ritiene di avere la responsabilità di contribuire a risolvere i problemi sociali attraverso i propri investimenti. Il loro impegno si estende oltre la responsabilità personale nei confronti dei gestori di fondi, ai quali chiedono gli stessi standard di impegno attivo negli investimenti.

Il sondaggio ha rilevato che:
•          il 53% degli investitori crede che il modo migliore per inviare un messaggio a una società sia quello di vendere le sue azioni. Il 43% dei Millennial, il 38% della generazione X e il 29% dei Baby boomer hanno venduto un investimento a causa della scarsa performance ESG di una società.
•          più della metà (55%) ritiene che i gestori di fondi dovrebbero vendere le loro azioni in società con cattivi punteggi ESG.
•          il 74% si aspetta che il proprio gestore adotti pratiche di engagement con le società in cui ha investito per spingere sia i criteri ESG sia migliori pratiche aziendali.

L'ESG è anche sempre più parte del dialogo tra gli investitori e i propri consulenti finanziari. La consapevolezza verso gli ESG è alta, con pochi investitori (17%) che dicono di non sapere di cosa si tratti. Un numero elevato (41%) afferma tuttavia di non essere sufficientemente informato sul tema, ed è questa la ragione principale indicata dagli investitori che non utilizzano strategie ESG o non investono di più in esse. I risultati della survey suggeriscono che non solo i consulenti possano svolgere un ruolo importante educando i clienti, ma che possano e debbano ampliare queste conversazioni con un numero maggiore di clienti.
Anche se il 59% degli investitori di tutto il mondo afferma che il proprio consulente abbia parlato con loro degli investimenti ESG e il 56% afferma che il proprio consulente abbia chiesto in modo proattivo se le questioni ESG fossero importanti per loro, il dialogo è maggiore con gli investitori più giovani. Una percentuale notevolmente più alta di Millennial (68%) afferma di aver affrontato il tema degli ESG con i propri consulenti, rispetto al 60% della generazione X e al 52% dei Baby boomer.

"Sempre più investitori individuali credono che il processo decisionale di un investimento ESG dovrebbe coinvolgere tutte le componenti dell’industria, compresi i consulenti finanziari, i gestori dei fondi e gli investitori stessi", ha commentato Antonio Bottillo, Country Head ed Executive Managing Director per l’Italia di Natixis Investment Managers. "Questo è un altro esempio di quanto l'ESG sia diventato mainstream negli investimenti e del suo potenziale di diventare uno dei punti di decisione più critici per gli investimenti".

L'inclusione dei temi ESG nella Global Survey 2021 di Natixis IM focalizzata sugli investitori individuali riflette il forte impegno di Natixis Investment Managers nella crescita degli asset ESG. Come parte del proprio piano strategico 2024, Natixis IM mira a posizionare l'ESG al centro delle proprie attività, con un obiettivo di oltre 600 miliardi di euro di asset in gestione nella categoria degli investimenti sostenibili o a impatto, che rappresentano il 50% del totale degli asset in gestione entro il 2024.