07 dicembre 2021

L’India è la nuova frontiera di Internet e della digitalizzazione?

Fuori dal raggio del riflettore puntato sul settore internet della Cina, l’impulso alla digitalizzazione dell’India è andato accelerando: il team Emerging Markets Equity di Franklin Templeton evidenzia i trend da tenere sotto osservazione

Dal 2016 in poi, la digitalizzazione in India ha fatto rapidi progressi, sostenuta da iniziative governative, bassi costi della trasmissione dei dati e notevole aumento di venture capital, nonché finanziamenti di private equity.
Anche le società correlate a Internet e all’economia digitale si sono sempre più imposte all’attenzione nelle Borse valori indiane, offrendo opportunità d’investimento entusiasmanti, oltre che di diversificazione per il mercato generale.

Stimoli principali alla digitalizzazione in India
Nel 2016, il governo aveva dato il via all’iniziativa “Digital India”, il suo fiore all’occhiello per una trasformazione del Paese in una società abilitata digitalmente e un’economia basata sulla conoscenza. I pilastri principali della campagna comprendevano la creazione di Aadhar, un numero identificativo esclusivo a 12 cifre basato su dati demografici e biometrici. Attualmente è diventato il più ampio sistema biometrico di identificazione mondiale, al quale hanno aderito più di 1,3 miliardi di persone (fonte: Unique Identification Authority of India, al 30 settembre 2021).

Un altro elemento chiave è stata la creazione da parte dell’India di una Unified Payment Interface (Upi). Sostenuta dal sistema bancario e regolamentata dalla Reserve Bank of India, l’Upi consente trasferimenti di fondi istantanei tra conti bancari su una piattaforma mobile. A ottobre 2021 erano state effettuati 4,2 miliardi di operazioni, con un aumento superiore al 100% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente (fonte: National Payments Corporation of India, al 31 ottobre 2021).

Un altro sviluppo importante sono stati i piani, lanciati intorno al 2016 dalla società di telecomunicazioni Reliance Jio, per lo scambio di dati in mobilità, con la disponibilità di smartphone a prezzi interessanti. Da allora in poi, la maggiore accessibilità da parte di una buona quota della popolazione indiana a cellulari e dati ha dato impulso al tasso di penetrazione di Internet nel Paese.
Dal 2017 al 2020, in aggiunta, le società indiane attive in Internet hanno beneficiato del supporto di un drastico aumento del venture capital e dei finanziamenti da private equity. I finanziamenti in quel periodo sono saliti da 4,5 miliardi di dollari statunitensi all’anno, nei tre anni precedenti, a una media di 10 miliardi di dollari all’anno (fonte: Morgan Stanley). E come in quasi tutti gli altri Paesi del mondo, nel 2020 e 2021 il Covid 19 ha portato a un’accelerazione dell’ecommerce e dei servizi digitali in India.


L’ecommerce dell’India ha un ritardo di nove anni su quello della Cina

Penetrazione dell’e-commerce e di internet in Cina vs. India (ritardo), 2002-2020


Fonte: Franklin Templeton su dati di Banca mondiale, Kantar ICUBE, All India, HSBC (non vi è alcuna garanzia che un’eventuale proiezione, stima o previsione si realizzi)

I trend attuali che riteniamo interessanti
Il mercato della pubblicità online in India si è rapidamente sviluppato in molte aree. Un esempio di attività pubblicitaria online è quella di Info Edge, che cura il principale sito indiano per annunci di lavoro naukri.com, il sito di matrimoni jeevansathi.com, il portale immobiliare 99acres.com e il portale per l’istruzione shiksha.com. Info Edge ha anche investito in Zomato, una società di food delivery recentemente quotata in Borsa e altre venture basate su Internet.

Anche altre attività tradizionali hanno adottato la digitalizzazione. Nel settore bancario vari player hanno fatto a gara per sviluppare tecnologie in grado di migliorare i servizi per i clienti tramite canali digitali. ICICI Bank, ad esempio, ha un “one stop shop” digitale chiamato InstaBIZ per il business banking dei suoi clienti. Secondo noi, le banche che adottano un’infrastruttura con un’architettura aperta e una cultura basata sulla collaborazione sono in posizione migliore per instaurare una partnership con aziende di tecnologia finanziaria (fintech).

Individuazione di possibili opportunità d’investimento

Franklin Templeton è tra i più antichi e i più grandi gestori di fondi d’investimento stranieri completamente controllati in India, e ha uno dei maggiori team d’investimento azionario tra i gestori globali presenti in loco. Al nostro team azionario dei mercati emergenti appartengono 15 professionisti dell’investimento in India, che coprono un universo investibile di circa 400 società.
La loro presenza sul posto consente ai nostri analisti in India di identificare tempestivamente le opportunità. Attingendo alle loro conoscenze e reti locali, possono elaborare un’ampia serie di informazioni che non sono facilmente accessibili ai peer basati all’estero. Ciò vale non solo per le società quotate in Borsa, bensì anche per quelle non quotate.

Far parte di un ampio team dei mercati emergenti globali aiuta i nostri analisti basati in India anche a inquadrare nella giusta prospettiva le opportunità d’investimento. Con più di 80 professionisti dell’investimento globali, il nostro team azionario dei mercati emergenti è uno dei più grandi del settore. La condivisione di informazioni e la discussione di idee d’investimento sono parte integrante della routine lavorativa quotidiana. Per argomenti correlati a Internet e alla digitalizzazione, i nostri analisti in India beneficiano delle opinioni e delle esperienze dei loro colleghi in mercati con tassi di penetrazione più elevati, ad esempio la Cina.

Il mercato dei titoli indiani mantiene un dinamismo complessivo, e non limitato ai settori Internet e dei servizi digitali. Siamo fermamente intenzionati a proseguire nella scoperta delle opportunità d’investimento migliori nel Paese.
(Articolo a cura del team Emerging Markets Equity di Franklin Templeton)


L’esposizione all’India tramite Etf
Per accedere al mercato azionario indiano, Franklin Templeton ha quotato su Borsa Italiana (e sulle principali Borse europee) il Franklin Ftse India Ucits Etf (Bbg code: FLXI IM), un Etf a replica fisica completa che ha il più basso Ter nella categoria Azionario India, di appena 19 punti base l’anno (fonte: MondoETF, al 7 dicembre 2021).
Obiettivo del fondo è riflettere le performance del Ftse India 30/18 Capped Net Tax Tr index in Usd, un indice di large e mid cap ponderato in base alla capitalizzazione di mercato corretta per il flottante, cui è applicato un limite del 30% sul titolo a maggior peso e del 18% sui restanti componenti. L’indice è rivisto semestralmente e riponderato ogni trimestre.