10 marzo 2023

Franklin Templeton, Individuare le opportunità dei mercati emergenti

Verso la fine dell'anno passato le valute globali hanno iniziato a oscurare il dollaro statunitense, conferendo un impulso alle azioni internazionali; ora che nel 2023 potrebbe cambiare la marea per i mercati emergenti, che cosa sarebbe utile per gli investitori conoscere in merito all'allocazione per Paese?

Nonostante i livelli ancora elevati dell'inflazione (che si stanno tuttavia moderando), alcuni economisti hanno presentato previsioni cautamente ottimiste per la crescita globale.
Per cominciare, gli investitori sono stati pronti ad anticipare il ritorno della Cina. Per quanto non sempre lineare, la riapertura del Paese ha mitigato certi timori del mercato e dato il via a un rally della sua valuta. Tra novembre (quando la Cina ha iniziato ad allentare le rigide norme relative al Covid) e la fine di gennaio, il renminbi è salito più del 7%, sostenendo la performance del mercato. Dall'inizio del 1°trimestre 2023, l'indice FTSE China è salito circa dell'11% (fonte: Bloomberg, al 2 febbraio 2023).

Un'ampia divergenza tra i mercati di singoli Paesi è già visibile e arriva subito dopo un anno nel quale abbiamo assistito a un delta del 40% tra il Brasile, che ha realizzato la performance migliore (+11,8%) e il fanalino di coda della Corea del Sud (-28,3%). Appena abbandonati i blocchi di partenza, il Messico quest'anno è già in testa ai mercati azionari globali. L'indice FTSE Mexico, fortemente orientato a beni di prima necessità e titoli finanziari, a gennaio è salito più del 16% (ibid). All'altra estremità dello spettro, con le turbolenze recenti le azioni indiane hanno provocato una perdita del -4% per il mercato del Paese (ibid).

La propensione degli investitori per le azioni dei mercati emergenti rimane tuttavia forte, a seguito delle valutazioni, che riteniamo allettanti, e della probabilità di un apprezzamento della valuta locale che dovrebbe contribuire a sostenere i titoli internazionali.

La Cina merita uno sguardo più approfondito
Mentre la crescita globale potrebbe essere ancora soffocata, la riapertura della Cina segna una svolta di rilievo. Dopo la posizione notevolmente arretrata mantenuta per l'intero anno passato, adesso ci attendiamo che i risparmi accumulati e la domanda tendente al rialzo dei consumatori cinesi contribuiscano positivamente alle prospettive di crescita del Paese, anche nel caso di una possibile moderata recessione nei mercati sviluppati. La recente svolta della politica governativa, con la quale sono state revocate le restrizioni legate alla pandemia, ha fatto finalmente ripartire i viaggi interni, dopo una pausa di tre anni, oltre a consentire celebrazioni su ampia scala per il Nuovo Anno Cinese.
Nell'ultimo aggiornamento sull'economia, il Fondo Monetario Internazionale (FMI) ha riecheggiato il sentiment di Davos, notando che la riapertura della Cina "ha aperto la strada per una ripresa più rapida del previsto". Le proiezioni della crescita economica della Cina per quest'anno sono del 5,2%, rispetto alle aspettative di una crescita dell'1,4% negli Stati Uniti. Il report prevede anche una crescita globale del 2,9% per il 2023, leggermente superiore alle previsioni del FMI di ottobre, e ricorda che recentemente non vi sono state impennate dei prezzi del petrolio e i mercati del lavoro restano piuttosto robusti (fonte: IMF World Economic Outlook, 30 gennaio 2023).
Gli investitori si stanno ora ampiamente concentrando su un rimbalzo dei mercati di paesi in via di sviluppo. Secondo certe stime, quest'anno le economie dei mercati emergenti mediamente dovrebbero mettere a segno un'espansione del 3%/4%, con una crescita superiore a quella dei mercati sviluppati. Vi è un'opinione abbastanza diffusa che l'inflazione diminuirà ulteriormente con la scomparsa delle pressioni sulle catene di approvvigionamento, e quest'anno gli investitori coglieranno l'opportunità per una nuova svolta a favore di economie emergenti sottovalutate.

Taiwan e Corea del Sud
Mentre la Cina è alle prese con politiche più sostenibili per la gestione del Covid e comincia ad emerge dalla crisi, assisteremo probabilmente a un effetto di contagio per i suoi principali partner commerciali in Asia, ad esempio Taiwan e Corea del Sud. Queste due economie sono entrambe trainate dalle esportazioni e legate all'andamento ciclico della produzione di semiconduttori. L'anno passato i mercati dei chip hanno subito forti cali, ora appaiono pronti per un cambiamento della marea.
Con la ripresa del trading dopo le festività per il nuovo anno lunare, gli investitori sono tornati in massa. Tra il 30 gennaio e il 3 febbraio il mercato azionario di Taiwan è salito del 6% circa, in dollari statunitensi, con i guadagni maggiori realizzati dal settore della tecnologia (fonte: Bloomberg).
I mercati della Corea del Sud, sensibili alle fluttuazioni dei prezzi delle materie prime, l'anno scorso sono stati in difficoltà, ma hanno chiuso con un rally superiore al 18% per il quarto trimestre (fonte: Morningstar Direct, al 31 dicembre 2022). Nel lungo termine, le società coreane all'avanguardia in settori quali auto, batterie per veicoli elettrici (EV) e chip di memoria, appaiono in posizione vantaggiosa per crescere rispetto alla concorrenza.

Messico
Il Messico, secondo noi, è un'altra economia in buona posizione per beneficiare di riconfigurazioni delle catene di approvvigionamento globali, considerando la diversificazione di numerose multinazionali che si stanno allontanando dalla Cina. Il prodotto interno lordo (Pil) del Paese è aumentato dello 0,4% nel quarto trimestre, rispetto ai tre mesi precedenti (fonte: Bloomberg, al 31 gennaio 2023). A gennaio, inoltre, l'FMI ha alzato le previsioni per la crescita nel 2023 del Pil nazionale dall'1,2% all'1,7% (fonte: IMF, "Mexico," 4 novembre 2022).
È in costante aumento il numero dei produttori globali che investono più aggressivamente in Messico nell'ambito di un trend più ampio noto come "rilocalizzazione", che consente di avvicinare la produzione a partner commerciali chiave. Ciò è stato presumibilmente un aiuto per la forza lavoro messicana. A dicembre, infatti, il tasso di disoccupazione in Messico è stato del 2,8%, inferiore al previsto, rispetto al 3,5% del dicembre 2021. Anche le rimesse degli emigrati negli ultimi anni sono notevolmente aumentate (fonte: IMF, "The Unexpected Rise in Remittances to Central America and Mexico During the Pandemic," 21 settembre 2022).
Mentre il settore dei trasporti marittimi globale continua a perseguire ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione, il Messico, secondo il WEF, gode di notevoli vantaggi per un settore di "robusti carburanti per le spedizioni marittime a zero emissioni di carbonio". Studi di ricerca pubblicati l'anno passato svelano aspettative per le abbondanti forniture di energie rinnovabili del Paese che possono posizionare il Messico come un leader nelle esportazioni di carburanti non inquinanti, accelerando notevolmente la transizione del Messico a un'economia a basse emissioni di carbonio, ma favorendo anche la creazione di nuovi lavori green (fonte: WEF, "Why Mexico is ideally placed to become a zero-carbon shipping fuels hub," 7 febbraio 2022).
Alla fine dell'anno passato, il mercato azionario messicano, misurato dall'indice Ftse Mexico Ric Capped, è salito del 2% su base annuale, dopo un rally quasi del 14% nel quarto trimestre (fonte: Morningstar Direct, al 31 dicembre 2022). L'inflazione, comunque, resta ostinatamente elevata in Messico, nonostante interventi rapidi e aggressivi delle Banche Centrali in America Latina nell'anno passato. Gli analisti continuano tuttavia a prevedere per il 2023 un rallentamento dell'inflazione, che dovrebbe mantenersi inferiore al picco di settembre.

Per chi attua un'asset allocation globale, sosteniamo spesso i benefici degli Etf su singoli Paesi e regionali, che possono aiutare gli investitori a realizzare esiti diversificati. Per molti investitori riteniamo ragionevole, nel contesto attuale, una selezione di veicoli d'investimento con costi efficienti, ad esempio gli Etf su singoli Paesi, creati su misura per un'implementazione precisa.
Siamo convinti che gli investitori dovrebbero pensare a un'allocazione per Paese tenendo conto di queste considerazioni:
- Fondamentali: le società e i settori che rappresentano ogni Paese;
- Analisi macroeconomica: crescita del Pil, politica monetaria, geopolitica, fattori demografici;
- Temi emergenti: tendenze più transitorie favorevoli per Paesi selezionati.