02 maggio 2023

I benefici di una diversificazione con Etf focalizzati sulle materie prime

Le commodity hanno storicamente fornito una protezione dall’inflazione: oltre all’oro, nel settore minerario l’uranio potrebbe giocare un ruolo di primo piano nella ricerca di energia a basse emissioni di carbonio

Considerato il quadro attuale macroeconomico, riteniamo che ci siano svariati trend alla luce dei quali gli investitori potrebbero beneficiare di un’allocazione in ETF focalizzati sulle materie prime

In primis, abbiamo osservato un’inflazione che in diversi Paesi, come ad esempio il Regno Unito, si sta mostrando più radicata e diffusa del previsto. Risulta essere, inoltre, supportata da trend di lungo termine che hanno il potenziale di plasmare la nostra società. Esempi includono la transizione energetica, che richiederà grandi investimenti e domanda di svariate materie prime, nonchè una tendenza di deglobalizzazione, reshoring e allontanamento dalla Cina. Tali dinamiche potrebbero contribuire a mantenere l’inflazione sopra i target delle principali Banche Centrali. E anche laddove l’inflazione effettivamente scenda, è presente evidenza storica che possa ritornare a ondate, una volta oltrepassata una certa soglia elevata, proprio come è avvenuto nel corso del 2022.
Le commodity hanno storicamente fornito una protezione dall’inflazione, andandosi ad apprezzare in periodi di diffusi aumenti dei prezzi. Di conseguenza, anche le società impegnate nella loro estrazione, lavorazione e raffinazione potrebbero beneficiare di questa tendenza. Un ETF sul settore minerario, che investa in maniera diversificata nelle principali aziende coinvolte in quest’ambito, potrebbe rappresentare un’interessante soluzione per gli investitori. Anche per coloro che ricercano un reddito aggiuntivo, essendo società che di solito distribuiscono parte dei profitti sotto forma di dividendi e share buyback. Naturalmente, non c’è alcuna garanzia che continuino a farlo anche in futuro, così come la funzione di protezione dall’inflazione delle commodity non è assicurata.

Anche l’oro si inserisce bene in questo contesto di elevata inflazione e instabilità, come per esempio visto nella recente crisi bancaria, che ha colpito alcune istituzioni americane e Credit Suisse. Tali accadimenti hanno riacceso il ruolo dell’oro come una possibile forma di assicurazione e protezione contro i cosidetti eventi “black swan”. Già in ottobre, la crisi dei LDI nel Regno Unito aveva posto nuova enfasi sull’oro. Una modalità diversa dal solito per accedervi consiste in un ETF che investa nei principali estrattori d’oro al mondo. Sono infatti fortemente correlati all’andamento del prezzo del metallo prezioso, offrendo anche un’esposizione con leva, ovvero in grado di amplificarne i movimenti. Chiaramente questo vale sia per fasi rialziste che ribassiste del mercato.

Anche la commodity dell’uranio crediamo che possa beneficiare dei recenti sviluppi a livello geoplitico. Nel 2022, infatti, il conflitto tra Russia e Ucraina ha acceso i riflettori sul tema della sicurezza e indipendenza energetica, con molti Paesi che hanno rivisitato il loro mix energetico. Combustibili fossili tradizionali come il petrolio e il gas naturale sono tornati in voga, con l’attenzione rivolta ad assicurarsi forniture il più possibile constanti e stabili. Anche l’energia nucleare potrà andare a sostenere il mix energetico e rappresentare una fonte energetica stabile a basse emissioni di carbonio. Un ETF su aziende attive nell’estrazione e lavorazione dell’uranio può essere un’interessante possibilità per prendere parte a questo trend sostenuto da molti governi. Gli investitori devono però considerare che sono presenti numerosi rischi intorno all’energia nucleare, come ad esempio quello normativo.


Informazioni importanti
Esclusivamente per scopi informativi e pubblicitari.
Queste informazioni sono redatte da VanEck (Europe) GmbH che è stata nominata distributore dei prodotti VanEck in Europa dalla Società di gestione VanEck Asset Management B.V., costituita ai sensi della legge olandese e registrata presso l'Authority for the Financial Markets (AFM) dei Paesi Bassi. VanEck (Europe) GmbH con sede legale in Kreuznacher Str. 30, 60486 Francoforte, Germania, è un fornitore di servizi finanziari regolamentato dall'Ente federale tedesco di vigilanza dei servizi finanziari (BaFin). Le informazioni ivi contenute hanno l'unico scopo di offrire agli investitori indicazioni generiche e preliminari e non costituiscono in alcun modo consulenza d'investimento, legale o fiscale. VanEck (Europe) GmbH e le sue consociate e affiliate (congiuntamente "VanEck") declinano ogni responsabilità in merito a decisioni di investimento, disinvestimento o di mantenimento delle posizioni assunte dall'investitore sulla base di queste informazioni. Le opinioni e i pareri espressi sono quelli degli autori, ma non corrispondono necessariamente a quelli di VanEck. Le opinioni sono aggiornate alla data di pubblicazione e soggette a modifiche in base alle condizioni del mercato. Alcune dichiarazioni contenute nel presente documento possono costituire proiezioni, previsioni e altre indicazioni prospettiche che non riflettono i risultati effettivi. Le informazioni fornite da fonti terze sono ritenute affidabili e non sono state sottoposte a verifica indipendente per accertarne l'accuratezza o la completezza, pertanto non possono essere garantite. Tutti gli indici menzionati sono studiati per misurare i settori e le performance di mercato comuni. Non è possibile investire direttamente in un indice.

Nessuna parte di questo materiale può essere riprodotta in alcuna forma né citata in un’altra pubblicazione senza l’esplicita autorizzazione scritta di VanEck.

© VanEck (Europe) GmbH