22 maggio 2023

Analisi dei flussi del mercato degli Etf in Europa, ad aprile 2023

Dal consueto monitor mensile di Amundi ETF sulla raccolta globale ed europea degli Etf, emerge ad aprile una preferenza per gli attivi meno rischiosi, nonostante i bassi livelli di volatilità sui mercati

La maggiore popolarità del reddito fisso rispetto al segmento azionario, in termini di flussi Etf ad aprile 2023,  sia nel mercato statunitense (14,4 miliardi di euro rispetto ai 12,7 miliardi di euro) sia in quello europeo (6,4 miliardi di euro rispetto ai 3,9 miliardi di euro), indica una preferenza per gli attivi meno rischiosi, e che probabilmente gli investitori non hanno una direzione chiara per i propri investimenti, nonostante i bassi livelli di volatilità nei mercati.

In aprile, gli Etf azionari domiciliati in Europa hanno registrato flussi in entrata pari a 3,9 miliardi di euro, con gli indici mondiali che sono stati la strategia più popolare, raccogliendo 2,3 miliardi di euro.
Le strategie dei mercati emergenti hanno mantenuto la loro popolarità nel primo trimestre, con una raccolta in aprile pari a 1,1 miliardi di euro. Da inizio anno, gli Etf dei mercati emergenti hanno attratto la metà delle allocazioni azionarie totali, riflettendo in particolare le valutazioni più basse della regione e la minore correlazione con le azioni dei mercati sviluppati.
In aprile, gli investitori hanno anche allocato 800 milioni di euro nelle strategie giapponesi. In controtendenza rispetto agli ultimi tre mesi, è invece venuta meno la popolarità delle strategie azionarie europee, con gli investitori che hanno disinvestito 800 milioni di euro da questa asset class.
Come a marzo, gli investitori hanno continuato a privilegiare le azioni tecnologiche (+300 milioni di euro). Anche gli Etf esposti alle azioni finanziarie statunitensi sono stati favoriti dagli investitori (+600 milioni di euro). In linea con le tendenze globali, gli investitori hanno disinvestito 400 milioni di euro dagli Etf value.
Gli Etf azionari Ucits europei che integrano criteri ESG hanno raccolto 2,1 miliardi di euro. Gli investitori hanno allocato 900 milioni di euro negli indici mondiali ESG, pari al 40% delle allocazioni complessive del mese nel segmento azionario ESG. Inoltre, sono stati investiti 600 milioni di euro nelle strategie ESG sia dei mercati emergenti che del Giappone. Infine, sono stati registrati deflussi pari a 400 milioni di euro nelle azioni europee ESG.

La raccolta degli Etf a reddito fisso domiciliati in Europa, in aprile, è stata pari a 6,4 miliardi di euro.

In linea con il trend di marzo, gli investitori europei hanno privilegiato le obbligazioni governative, con allocazioni pari a 3,3 miliardi di euro. Gli investitori hanno favorito il debito denominato in dollari (+2,2 miliardi di euro). Questa raccolta è stata pressoché suddivisa tra scadenze a lungo e breve termine, evidenziando una dicotomia nelle convinzioni degli investitori. Gli investitori che si sono esposti alle scadenze di breve termine avevano l’obiettivo di limitare la duration a causa delle preoccupazioni per il rischio legato ai tassi di interesse, mentre quelli che hanno investito nelle scadenze di lungo termine erano probabilmente preoccupati per la possibilità di una recessione negli Stati Uniti.
Gli investitori hanno allocato 2,4 miliardi di euro nel debito societario Investment grade, di cui 1,8 miliardi destinati al debito denominato in euro. A differenza del debito governativo, gli investitori non hanno dimostrato una forte preferenza in termini di scadenza.
Gli Etf a reddito fisso ESG hanno raccolto 900 milioni di euro, con le strategie corporate bond Investment grade e i titoli di Stato che hanno attratto 300 milioni di euro ciascuno. La raccolta delle strategie a reddito fisso ESG è stata decisamente inferiore a quella del comparto ESG azionario, probabilmente a causa della forte popolarità dei titoli di Stato, in cui è più difficile integrare i criteri ESG.