Caratteristiche principali
Esposizioni attive convenienti in termini di costi grazie alla ricerca bottom-up di Fidelity
I Gestori di portafoglio del nostro Team Systematic Equity Investing si avvalgono di processi tecnologici efficaci che consentono ai nostri Sustainable Research Enhanced Equity ETF di estrapolare le informazioni utili dalla vasta quantità di risultati della ricerca bottom-up presenti all’interno della piattaforma di investimento globale di Fidelity. Sfruttando questa straordinaria fonte di alfa, cercano di realizzare una performance lorda su base annua superiore dell’1% rispetto ai rispettivi indici azionari regionali MSCI nel corso del ciclo (periodi di cinque anni o più).
Riuscire a trovare un equilibrio tra il potenziale di alfa e il turnover rappresenta un aspetto fondamentale, considerato il potenziale impatto dei costi di negoziazione sui costi complessivi di esecuzione. Gli ETF si ribilanciano periodicamente circa quattro volte l’anno, e tale ribilanciamento avviene nel momento che consente di sfruttare al massimo l’esposizione ai rating della ricerca di Fidelity più recenti. Questi input derivanti dalla ricerca sono disponibili per tutto il nostro business, pertanto questa tecnologia scalabile ci consente di offrire gli ETF a costi convenienti (le spese correnti variano tra lo 0,2% e lo 0,3%, come si può vedere nella tabella riportata di seguito che illustra le caratteristiche dei fondi).
Ridurre al minimo i posizionamenti indesiderati
Quando i responsabili dell’asset allocation acquistano un ETF azionario basato su uno specifico mercato regionale, generalmente cercano un’esposizione ai fattori macroeconomici strettamente in linea con quel mercato (ossia l’indice azionario MSCI di riferimento per quell’area geografica). Non vogliono portafogli il cui risultato rischi di essere molto diverso da quello dell’investimento passivo nel mercato sottostante (ad esempio, a causa di un’ampia esposizione a fattori macroeconomici correlati al benchmark, come quelli relativi all’esposizione a determinati settori o Paesi). In altre parole, vogliono la possibilità di generare alfa attraverso la selezione attiva dei titoli, ma non a scapito di un elevato tracking error.
Per questo, i nostri ETF utilizzano tecniche di ottimizzazione al fine di mantenere le loro esposizioni ai fattori macroeconomici allineate a quelle dell’indice azionario regionale o globale MSCI di riferimento. Ciò comporta la selezione di investimenti che hanno ricevuto un rating positivo da parte dei nostri analisti specializzati nella ricerca bottom-up sui fondamentali (Figura 1), la comprensione della loro esposizione ai singoli fattori macroeconomici e l’aggiustamento della ponderazione di ciascun investimento sottostante all’interno del portafoglio. In questo modo è possibile garantire che, al di là del rischio specifico dei singoli titoli, le esposizioni complessive di ciascun ETF siano strettamente allineate a quelle del rispettivo benchmark (Figura 2). Questo approccio mira a generare un potenziale di alfa mantenendo al contempo un tracking error ridotto.
Figura 1: Rendimenti cumulati dei rating della ricerca di Fidelity
Fonte: Fidelity International, 31 marzo 2024. Rendimenti regionali ponderati in base alla capitalizzazione di mercato delle società con rating buy o sell – valore aggiunto calcolato rispetto agli indici regionali.
Nota: Basati su rendimenti storici simulati utilizzando i modelli proprietari di Fidelity. I rendimenti passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. I rendimenti possono aumentare o diminuire a causa delle oscillazioni dei tassi di cambio.
Figura 2: Esposizione al rischio attivo del portafoglio determinata dalla selezione dei titoli
Fonte: Fidelity International, MSCI, 30 aprile 2024. Esempio riferito a Fidelity Sustainable Research Enhanced Global Equity ETF rispetto all’indice MSCI World (N). La somma potrebbe non corrispondere al 100% a causa degli arrotondamenti. Le partecipazioni possono variare rispetto all’indice indicato; per questo motivo, l’indice comparativo viene utilizzato solo come riferimento. In questo esempio, il rischio attivo totale (un indicatore del tracking error previsto) è stimato all’1,10%.
Nota: A solo scopo illustrativo.
Integrazione della sostenibilità
Pur considerando la selezione dei titoli come il driver principale dei rendimenti, gli ETF cercano intenzionalmente di differenziarsi dai rispettivi indici MSCI di riferimento in termini di caratteristiche di sostenibilità. In particolare, ciascun ETF integra caratteristiche di sostenibilità tali da soddisfare i requisiti di cui all’Articolo 8 del Regolamento SFDR. A tal fine, essi prevedono le esclusioni che di norma ci si aspetta da questo tipo di strategie, assicurando al contempo che oltre il 70% dei loro investimenti complessivi sia rivolto a società sostenibili. Dal momento che molti dei nostri clienti sono attenti anche alle tematiche legate al clima, gli ETF includono un obiettivo esplicito di riduzione del 50% dell’impronta di carbonio relativa tra il 2020 e il 2030, obiettivo che tutti sono in procinto di raggiungere.
I nostri ETF, essendo stati concepiti per gli investitori con un forte orientamento alla sostenibilità, si avvalgono anche dei Rating ESG proprietari di Fidelity come contributo fondamentale al processo di selezione dei titoli. Tali rating sono il frutto di una ricerca bottom-up lungimirante e dell’attività di engagement dei nostri analisti specializzati nella ricerca sui fondamentali e sulla sostenibilità in tutto il mondo.
Gli impatti della sostenibilità a livello finanziario
Nel nostro processo di investimento integriamo pienamente le valutazioni di sostenibilità, poiché riteniamo che nel lungo periodo possano contribuire alla performance. Dopo che la gamma ha compiuto il suo terzo anno di vita, abbiamo tuttavia constatato che l’integrazione dei fattori di sostenibilità ha frenato i rendimenti in alcuni mercati sin dall’inizio.
Questo dato probabilmente non sorprende, considerato che l’invasione dell'Ucraina da parte della Russia ha sconvolto i mercati petroliferi globali e ha fatto sì che diverse società non sostenibili operanti nei settori dell’energia, dei servizi di pubblica utilità e dell’industria (soprattutto aerospaziale e della difesa), in cui gli ETF non intendono investire, registrassero elevati rendimenti (Figura 3). Ciò si è verificato anche in un contesto in cui l’entusiasmo per gli investimenti sostenibili è diminuito a partire da un picco registrato nel mezzo della pandemia. Ad ogni modo, le aspettative sulla sostenibilità sono state ridefinite, mentre questioni come il cambiamento climatico comportano rischi economici in costante crescita che alla fine, in un modo o nell’altro, si rifletteranno sui rendimenti del mercato dei capitali. Continuiamo quindi a ritenere che il nostro approccio lungimirante alla sostenibilità sia preferibile a un mero esercizio di selezione degli aspetti ESG basato su informazioni pubbliche di carattere retrospettivo, solitamente utilizzate dai fornitori di rating terzi.
Figura 3: Un processo d'investimento rigoroso e ripetibile offre una migliore esposizione al mercato
Fonte: Fidelity International, 14 giugno 2024. I Rating di Sostenibilità di Fidelity sono stati lanciati a giugno 2019. Al 31 dicembre 2023, riguardavano un universo di circa 4.350 emittenti di titoli azionari e a reddito fisso. Fidelity utilizza una scala di valutazione a cinque livelli, da A (migliore) a E (peggiore).
Nota: A solo scopo illustrativo.I dati sono solo indicativi. Le caratteristiche del portafoglio non sono garantite.
La gamma di ETF cerca quindi di offrire esposizioni al mercato ampie e vantaggiose in termini di costi, con un potenziale di crescita dell’alfa e di aumento della sostenibilità frutto della nostra ricerca bottom-up sui fondamentali e sulla sostenibilità. Naturalmente, offre anche altri vantaggi normalmente associati agli ETF, come la trasparenza e l’accesso rapido e semplice al mercato. Riteniamo che, in combinazione, rappresentino gli elementi fondamentali per la creazione di strategie di asset allocation tattiche o strategiche, in particolare per gli investitori che adottano come benchmark gli indici MSCI standard.
(Articolo a cura di Fidelity International)