ETFplus: il mercato degli Etf e degli Etp (Etc ed Etn) di Borsa Italiana
Gli Etf (Exchange traded fund) sono Oicr (Organismi d’investimento collettivo di risparmio: fondo o Sicav) aperti, tipicamente a gestione passiva, negoziati in tempo reale su una o più Borse, esattamente come avviene per un titolo azionario.
Gli Etf mirano a replicare l’andamento di un indice di Borsa, quali il Ftse Mib, il Dax, l’S&P 500, tuttavia coprono oggi molte e varie asset class oltre quella azionaria e del reddito fisso, quali le materie prime, il mercato immobiliare e del private equity, le valute, i derivati del credito ecc.. senza dimenticare gli indici short e a leva (lunga e corta) sui principali mercati equity e bond.
Negli ultimi anni, inoltre, lo strumento si è molto evoluto, dando accesso a strategie a gestione attiva, anche multi asset, nonché ad approcci Smart beta, basati su uno o più fattori.
La replica del benchmark (così è chiamato l’indice di riferimento, o sottostante) può essere diretta o indiretta, ovvero fisica o sintetica.
Quando avviene tramite l'acquisto di tutti i titoli compresi nell'indice di riferimento, si parla di Etf a replica fisica completa, mentre se viene fatta selezione di una sola parte di essi (tipicamente, per indici molto popolati sono eliminati i componenti meno liquidi e di peso più ridotto) si ha una replica fisica ottimizzata o a campione.
Nella replica indiretta, invece, l’Etf si avvale di un’operazione di swap, e si distingue in:
- Unfunded, quando l’Etf investe la maggiore quota del patrimonio (dal 95% al 100% circa) in un basket di titoli (tipicamente, azioni liquide di mercati sviluppati per Etf su equity e commodity, bond governativi e corporate di rating minimo investment grade per Etf su fixed income), che possono essere anche diversi da quelli che compongono il benchmark, e la parte residuale (tipicamente, dallo 0,1% al 5%, con un tetto massimo del 10% fissato dalla Direttiva Ucits) in swap, attraverso il quale, giornalmente, riceve dalla controparte la performance del benchmark.
- Fully funded, quando il 100% del patrimonio del fondo è impiegato nell’operazione di swap, ovvero, l’Etf acquista un paniere diversificato di titoli (il così detto substitute basket o collaterale), che viene depositato in un conto separato, presso un soggetto terzo (il custodian), che funge da garanzia in caso d’inadempienza della controparte swap.
Gli Etf sono esenti da costi di entrata e uscita, e le commissioni totali (Ter, o Total Expense Ratio) sono estremamente ridotte, variando dai 5 ai 90 punti base l’anno, con un Ter medio attualmente stimato attorno allo 0,25%; i costi d’intermediazione equivalgono a quelli di un titolo azionario, e si comprano in lotti di 1 sola quota, quindi per poche decine o centinaia di euro.
Gli Etf sono strumenti molto trasparente, poiché in ogni momento è possibile conoscerne l’esatta composizione e il valore: quello sul mercato (il prezzo), riflesso dell'andamento del sottostante e della domanda e dell’offerta degli stessi investitori, e quello intrinseco, l'iNav (indicative Net Asset Value) durante la seduta di Borsa, e il Nav (valore ufficiale di una quota, al netto dei costi e compresi i proventi eventuali), calcolato a chiusura dei mercati, tipicamente. Questo è uno dei vantaggi nei confronti dei fondi comuni d’investimento, per i quali è definito un solo valore al giorno (quello del Nav).
Per ogni Etf, inoltre, vi è un operatore Specialista designato dal provider, che ha l’obbligo di esporre in via continuativa ordini in denaro e lettera per una quantità minima e uno spread massimo definiti da Borsa Italiana. Vi sono, poi, altri Liquidity provider che, pur non avendo alcun obbligo, supportano la liquidità degli Etf/Etp esponendo in conto proprio proposte di negoziazione in acquisto e/o in vendita, contribuendo così ad aumentare l’ampiezza e lo spessore del book di negoziazione.
Tramite un Etf l'investitore può, per esempio, tra le molteplici applicazioni disponibili:
- ottenere una rapida esposizione sui mercati, azionari, obbligazionari, delle materie prime, dei derivati del credito e in liquidità;
- avere un immediato accesso a uno specifico settore industriale o un'esclusiva asset class, come quella del real estate o del private equity, o ancora, su settori tematici, come quello dell'acqua e delle energie pulite e rinnovabili, nonché a investimenti sostenibili (Esg/Sri);
- accedere a strategie d’investimento basate su uno o più fattori, e di tipo qualitativo e/o quantitativo;
- acquistare la copertura (da monitorare giornalmente) di un portafoglio di fondi o di una polizza index/unit linked, assicurativa o pensionistica, oppure, più semplicemente, puntare sul ribasso di un mercato, grazie agli Etf short (anche a leva), inversamente correlati al mercato azionario di riferimento;
- diversificare il rischio di una gestione attiva con strumenti a gestione passiva estremamente economici, liquidi e trasparenti;
- investire anche piccole somme, e disinvestirle istantaneamente, a un prezzo certo e senza commissioni di entrata, uscita, performance, dovendo solo i costi d'intermediazione (gli stessi di un comune titolo azionario).
- costruirsi un piano d'accumulo molto flessibile (in termini d'importo e intervalli di versamento) ed economico (nessun costo di entrata/uscita o "doppia commissione" e nessuna penale d'estinzione anticipata), per ovviare al rischio di un market timing errato e/o per costruirsi un capitale in ottica pensionistica o in previsione di spese future.
L'orario e le modalità di negoziazione degli Etf sono: dalle 9:00 alle 17:25 in continua, con asta di chiusura dalle 17:25 alle 17:30 (oltre un intervallo variabile fino a un minuto).
I costi di negoziazione sono indicativamente gli stessi previsti per le azioni. La valuta di negoziazione e di liquidazione è l'euro, pertanto, ove il sottostante sia denominato in altra valuta, v’è il rischio di cambio, allorché l’Etf non ne preveda la copertura (ovvero, sia Eur Hedged).
La liquidazione avviene in Monte Titoli dopo tre giorni lavorativi (come per le azioni).
Etf ed Etp raccolti in quattro macrocategorie
Il 2 aprile 2007 la negoziazione degli Etf quotati su Borsa Italiana è passata sul mercato regolamentato telematico denominato ETFplus.
Questa migrazione è stata resa necessaria per la crescente ed evoluta offerta di Etf, allargata ad altri prodotti di simile concezione, ma differente struttura. Si fa riferimento alle Exchange traded commodity (Etc), che danno accesso ai mercati fisici e dei future delle materie prime (singole e aggregate), e in seguito (2013) alle Exchange traded note (Etn), che consentono di esporsi ai mercati azionari, obbligazionari e delle valute, anche con leve long e short superiori a 2 (limite imposto agli Etf).
A settembre 2014, infine, hanno fatto ingresso i primi Etf attivi, cui è stato riservato un apposito segmento.
Il mercato ETFplus si presenta dunque suddiviso, per gli Etf ed Etp, nei seguenti quattro segmenti:
Etf indicizzati: di classe 1 per gli Etf il cui benchmark è di tipo obbligazionario, di classe 2 per gli Etf il cui benchmark è di tipo azionario o equivalente;
Etf strutturati: di classe 1 per gli Etf il cui benchmark è di tipo short (inversamente correlato al mercato) o progettato con un meccanismo di protezione (es: acquisto o vendita di un'opzione), di classe 2 gli Etf il cui benchmark è di tipo a leva long o short;
Etf attivi: il cui andamento è slegato a quello di un benchmark e i cui sottostanti possono essere anche di asset class diverse (es. equity + bond);
Etc/Etn (Strumenti finanziari derivati cartolarizzati) di: classe 1 per le Etc/Etn senza effetto leva (short compresi), classe 2 per le Etc/Etn a leva long o short 2x, classe 3 per le Etc/Etn a leva long o short 3x.
A fine ottobre 2022, erano 1.343 gli Etf indicizzati, 24 gli Etf strutturati, 65 gli Etf attivi e 307 gli Etp (154 Etc + 153 Etn), per un totale di 1.739 strumenti quotati sull’ETFplus, promossi da 32 diversi emittenti.