28 aprile 2025

Bitcoin: bene rifugio, ma in che senso?

Dalla Cio view di DWS, un’analisi dell’andamento dei prezzi della criptovaluta per eccellenza a confronto con le valutazioni di oro e del Nasdaq Composite Index negli ultimi 28 mesi circa, da cui emerge che non bisogna dare troppo peso alla forte correlazione a breve termine con l’indice americano

Dall'inizio del 2023, Bitcoin ha nettamente sovraperformato sia l'oro che il Nasdaq Composite Index (Nasdaq). Per molto tempo, "l'oro digitale", come alcuni entusiasti definiscono Bitcoin, è stato considerato un'alternativa interessante per rendersi indipendenti dai mercati azionari, soprattutto da Wall Street, anche nei periodi turbolenti. Tuttavia, le ultime settimane hanno nuovamente dimostrato che anche Bitcoin può subire pressioni in momenti di incertezza e debolezza dei mercati.

L'euforia per il lancio degli Etf su Bitcoin e le voci sulla possibilità di detenere riserve in Bitcoin sotto la presidenza di Donald Trump avevano fatto impennare il prezzo nella seconda metà del 2024. Tuttavia, dall'inizio del 2025, la criptovaluta ha subito una battuta d'arresto significativa (vedi grafico 1).
L'aumento generale dell'avversione al rischio, dovuto alle politiche del nuovo presidente, ha reso gli investitori più scettici anche nei confronti delle criptovalute. E la debolezza del comparto crypto si è mossa quasi di pari passo con quella del Nasdaq: la correlazione tra le due asset class ha raggiunto livelli eccezionalmente alti tra febbraio e marzo. Va però sottolineato che una correlazione così elevata si osserva solo in determinate fasi di mercato.

Grafico 1: Bitcoin in vantaggio su oro e Nasdaq, negli ultimi due anni


Fonte: Bloomberg Finance L.P., DWS Investment GmbH, al 23 aprile 2025.

Le analisi storiche mostrano infatti che, su periodi più lunghi, la correlazione risulta molto più bassa. Ad esempio, da quando Donald Trump ha annunciato l'introduzione di dazi generalizzati il 2 aprile 2025, Bitcoin ha nuovamente sovraperformato il Nasdaq in modo significativo.
Nei periodi di forte incertezza, non sorprende che l'oro, tradizionalmente considerato il bene rifugio per eccellenza, abbia mostrato la sua forza: nel 2025 ha sovraperformato sia Bitcoin che il Nasdaq con un ampio margine. Sembra quindi che, nei momenti più turbolenti, gli investitori preoccupati continuino a preferire il "vecchio" oro fisico rispetto al "nuovo" oro digitale rappresentato da Bitcoin.
Riassumendo, possiamo dire che Bitcoin ha perso poco meno del 32% tra il suo massimo, leggermente superiore ai 109.000 dollari il 20 gennaio, e il suo minimo intermedio il 7 aprile. Per confronto, la perdita massima registrata durante la recente fase ribassista del Nasdaq è stata di poco inferiore al 27%. Tuttavia, da allora Bitcoin si è ripreso in modo più deciso rispetto al Nasdaq.

Un possibile fattore di supporto per Bitcoin potrebbe essere il crescente scetticismo nei confronti del dollaro statunitense come valuta di riserva globale. Ad aprile, infatti, il Bloomberg Dollar Spot Index ha subito un forte calo. È del tutto plausibile che Bitcoin possa tornare a scendere (insieme al Nasdaq) se il rally di mercato dovesse interrompersi e si verificasse una nuova ondata di vendite a causa di un peggioramento del sentiment verso il rischio. Tuttavia, nel breve termine, Bitcoin potrebbe continuare a rimanere attraente, se il dollaro dovesse indebolirsi ulteriormente.

A nostro avviso, Bitcoin non può ancora essere considerato un vero bene rifugio e continuerà probabilmente a mostrare una forte volatilità anche in futuro. Resta comunque da vedere se si consoliderà una crescente fiducia in Bitcoin come copertura contro le tensioni geopolitiche e macroeconomiche.
(Articolo a cura di DWS)